Dal 15 settembre 2021 al centro di piazza Belgioioso a Milano, Cristina Trivulzio guarderà al palazzo dove, sposa dal 1824 di Emilio Barbiano di Belgiojoso, riuniva le giardiniere, le nobildonne milanesi che si opponevano alla dominazione austriaca.
Alessandro Manzoni, amico del patrigno di Cristina, Alessandro Visconti di Aragona, può certo averla incontrata e anche osservata da una finestra della sua casa.
La critica storiografica ha tracciato linee di incomprensione e distacco tra la nobildonna e lo scrittore. Cristina però, dal suo esilio francese, ha voluto dare prova del suo legame di ammirazione e di rispetto verso l'autore dei Promessi sposi. A lui inviava una sua traduzione vichiana, La science nouvelle par Vico, traduite par l'auteur de l'Essai sur la formation de dogme catholique, Paris, A la Librairie de Jules Renouard et C.ie, 1844, con dedica: «A D. Alessandro Manzoni / con animo divoto / offre l'Autore / Cristina Trivulzio». (Il volume, conservato negli scaffali della biblioteca manzoniana di via Morone, appare semidistrutto, ma con parti intonse).
Nel 1846 Cristina, sulla sua rivista patriottica «L'Ausonio. Rivista Italiana», rendeva pubblica la lettera a Cesare d'Azeglio sul Romanticismo, del 22 settembre 1823.