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Manzoni a Roberto d'Azeglio [fratello di Massimo], a Torino: «Pregiatissimo Signore, / Dovrei forse, prima d'ogni altra cosa, presentarle le mie scuse dell'aver tanto indugiato ad esprimerle la mia riconoscenza per la fortuna, già ben grande per me e desiderabile, ch'Ella mi ha procurata di conoscere il suo Signor Fratello; ma come parlarle ora d'altro che della nuova fortuna di cui quella è stata il principio e l'occasione? ... Ai tanti preziosi beni che mia figlia trova in questa unione, si aggiunge l'onore e il vantaggio di appartener così da vicino a Lei, alle egregie sue Signore Madre e Consorte, a tutta la sua famiglia. Questo onore mia figlia sa bene quanto sia difficile meritarlo; ma l'apprezzarlo altamente e il sentirlo profondamente come essa fa, m'è un'arra che vi porrà ogni sforzo».</p>