<p>Manzoni a Giovanni Prati, a Torino, ringraziando dell'invio di due volumi di Leonardo Fea: «Ciò che si direbbe di un giudice che si vantasse di non saper di legge, starebbe bene a me, se, misurando la mia temerità con la di Lei indulgenza, accettassi l'incarico di giudicare, o di consigliare, che è tutt'uno, in una materia, della quale protesto di non intendere i principi, anzi di non saper se n'abbia. E se questo dubbio medesimo fosse un frutto d'idee storte, tanto più sarebbe ragionevole il silenzio, del quale codesta troppa sua indulgenza vorrebbe farmi una colpa. Leggerò, e sicuramente con molto piacere e con profitto, de' libri lodati da Lei, e per i quali La prego di far gradire all'egregio Sig.r Fea i miei umili e vivi ringraziamenti».&nbsp;</p>

Anno
1843
Date
Image
Background image