<p>«Mia diletta Sofia, rispondo io alla lettera che ieri Cristina ricevette da te. Le sue povere tormentate mani non le permettono di scrivere. Fanno compassione proprio, i piedi anche le gambe, aveva illesa la fronte … Ti scrivo in dettaglio perché se mai la vedeste, non ti faccia ancora così, non ti produca una dispiacevole sensazione sicché credi pure sta bene, del resto per dartene una pruova, ieri di seconda colazione mangiò quei vostri formagini con olio aceto ecc. Ma la mia povera Cristina soffre assai assai di quel doloroso prurito che la tormenta incessantemente.» Giulia Beccaria alla nipote Sofia a Bellagio. </p>
Anno
1839
Date
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