<p>Manzoni è nominato Presidente perpetuo del Reale Istituto di Scienze, Lettere ed Arti di Milano. Con la lettera dell' 11 luglio 1859 ringrazia dell'alto onore, ma declina l'incarico adducendo l'incapacità di parlare in pubblico: «L'onore che codesto illustre Corpo s'è degnato di farmi, ha prodotta in me, insieme con la più viva e profonda riconoscenza, una dolorosa confusione. Alla mancanza in me delle cognizioni necessarie al lodevole adempimento d'un tale ufizio, potrebbe supplire, fino a un certo segno, il mio desiderio di ben fare, l'indulgenza de' miei Signori Colleghi, ... Un'incapacità organica di parlare in pubblico m'ha tenuto, in tutta la mia vita, necessariamente lontano da ogni impegno che ne potesse portare un'occasione qualunque ...». E siccome il Corpo Accademico insiste, Manzoni scrive un biglietto al figlio Pietro in cui manifesta la sua ferma e stizzita decisione: «Per evitare la seduta pubblica, se non basta la fede di convulsionario, mi farò fare quella di balbettone. A ogni modo non ci vo', dovessi inchiodarmi a letto».</p>

