<p>Manzoni pubblica, anonima, <em>L'ira di Apollo</em>, in «Eco», Milano, a. II, n. 137: era stata composta nel 1816, nel pieno della polemica tra Classici e Romantici, gustosa parodia del frasario di certi umanisti da strapazzo: «Vidi (credi se il vuoi, volgo profano), / Vidi là dove innalzasi / E nel Lario si specchia il Baradello / Il delfico calar nume sovrano, / E sulla torre aeria / Ristar de l'antichissimo castello: / Gli spirava dal volto ira divina, / E da le chiome odor d'ambrosia fina...».</p>
Anno
1829
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